Chi sono gli hacker: storia e profilo dei maestri dell’Intrusione digitale

chi sono gli hacker

  Gli hacker sono spesso dipinti come criminali informatici in vestaglia e occhiali, armati di tastiere al posto di pistole. Ma, chi sono realmente gli hacker? E come hanno sviluppato le competenze per diventare i maestri dell’intrusione digitale? In questo articolo, esploreremo la storia degli hacker e delineeremo il loro profilo, per comprendere meglio chi sono e come operano. Dalle radici alla ribalta: la storia degli hacker L’origine del termine “hacker” risale al MIT degli anni ’60, dove veniva utilizzato per descrivere gli studenti che mostravano una straordinaria abilità nel risolvere problemi e nel manipolare i sistemi informatici. Con l’avvento della rivoluzione digitale, queste competenze tecniche hanno assunto una nuova dimensione, spingendo alcuni di questi individui talentuosi a esplorare il lato oscuro del cyberspazio. Negli anni ’80, gli hacker cominciarono a emergere nell’immaginario collettivo. Figure come Kevin Mitnick, che rubò software aziendali per milioni di dollari, divennero noti al grande pubblico. Allo stesso tempo, gruppi di hacker come i Legion of Doom iniziarono a organizzarsi, condividendo conoscenze e strumenti in modo da poter condurre attacchi sempre più sofisticati. Negli anni ’90 e 2000, l’hacking ha subito un’ulteriore evoluzione. Mentre la rete si espandeva, gli hacker diventavano sempre più sofisticati, utilizzando tecniche avanzate come il phishing, i botnet e gli attacchi DDoS. Allo stesso tempo, i governi e le grandi aziende iniziarono a riconoscere la minaccia rappresentata da queste attività, investendo in sicurezza informatica e reclutando i propri team di hacker etici per combattere il fenomeno. Il profilo dell’hacker: chi sono i maestri dell’intrusione digitale? Gli hacker non sono un gruppo omogeneo. Essi variano in termini di competenze, motivazioni e obiettivi. Tuttavia, esistono alcuni tratti comuni che tendono a emergere. Competenza tecnica: Gli hacker sono esperti di tecnologia. Conoscono i sistemi operativi, i protocolli di rete, le tecniche di programmazione e di crittografia, e sono sempre al passo con le ultime vulnerabilità e tecniche di attacco. Curiosità: Gli hacker sono guidati da una forte curiosità intellettuale. Vogliono capire come funzionano le cose, e sono motivati dalla sfida di trovare e sfruttare le debolezze dei sistemi. Creatività: Gli hacker sono risolutori di problemi creativi. Spesso, devono pensare fuori dagli schemi per trovare nuovi modi per infiltrarsi nei sistemi o per eludere le misure di sicurezza. Persistenza: Gli hacker sono persistenti. Un attacco può richiedere settimane o addirittura mesi di preparazione e di tentativi. Anonimato: Gli hacker tendono ad operare in segreto. Usano tecniche come l’uso di VPN, TOR e altre tecniche di mascheramento per nascondere la loro identità e la loro posizione. Esistono diversi tipi di hacker, ognuno con le proprie motivazioni e obiettivi. Gli hacker etici, o “white hat”, usano le loro competenze per migliorare la sicurezza informatica. Gli hacker criminali, o “black hat”, sfruttano le vulnerabilità per scopi illegali, come il furto di dati o la distribuzione di malware. Infine, ci sono gli hacker “grey hat”, che operano in una zona grigia morale, eseguendo attacchi non autorizzati, ma spesso con l’intento di evidenziare le vulnerabilità e migliorare la sicurezza. Leggi anche: Le 4 tecnologie fondamentali per la sicurezza informatica Lavorare in gruppo: la forza degli hacker Complementarietà delle competenze tecniche Gli hacker, sebbene possano agire individualmente, tendono spesso a lavorare in gruppo. Questa tendenza nasce in parte dalla vasta gamma di competenze tecniche richieste dall’hacking. Un singolo individuo potrebbe non possedere tutte le abilità necessarie per condurre un attacco sofisticato, ma un gruppo di hacker può riunire un insieme diversificato di competenze. In questo modo, ogni membro apporta la propria esperienza specifica, garantendo una copertura più ampia delle competenze tecniche necessarie. Efficienza e risparmio di tempo Un altro aspetto chiave del lavorare in gruppo è l’efficienza. Gli attacchi informatici possono richiedere una quantità significativa di tempo e risorse. Lavorare in gruppo consente di distribuire il carico di lavoro, rendendo l’hacking più efficiente e meno dispendioso in termini di tempo. Sicurezza attraverso l’anonimato Un ulteriore vantaggio del lavorare in gruppo per gli hacker risiede nel concetto di sicurezza attraverso l’anonimato. In un gruppo, la responsabilità per un attacco può essere diffusa tra i membri, rendendo più difficile identificare un singolo colpevole. Condivisione della conoscenza e crescita delle competenze Infine, la comunità di hacker spesso condivide una sorta di ethos che valorizza la collaborazione e la condivisione di conoscenze. In un gruppo, gli hacker possono imparare gli uni dagli altri, affinando le loro competenze e costruendo soluzioni più potenti e innovative. Questo spirito di collaborazione contribuisce a stimolare l’innovazione e a potenziare le capacità dell’intero gruppo. In conclusione, gli hacker sono individui altamente competenti e motivati che possono rappresentare sia una minaccia che un’opportunità per la sicurezza digitale. Comprendere chi sono, come operano e cosa li motiva è fondamentale per la protezione dei nostri sistemi e dati digitali. Richiedi una consulenza gratuita per mantenere al sicuro i tuoi dati   Alessio

Sicurezza informatica e lavoro da remoto: come mantenere sicuri i dati aziendali

sicurezza informatica e lavoro da remoto

  La sicurezza informatica è sempre stata una priorità per le aziende. Tuttavia, con l’esplosione del lavoro da remoto, mantenere sicuri i dati aziendali è diventato un compito ancora più impegnativo. In questo articolo, esploreremo alcune delle principali sfide legate alla sicurezza informatica nel lavoro da remoto e come le aziende possono affrontarle efficacemente. Il Nuovo Scenario del Lavoro da Remoto La pandemia di Covid-19 ha cambiato radicalmente il modo in cui lavoriamo. Molte aziende sono state costrette a implementare il lavoro da remoto a tempo pieno o parziale per garantire la continuità delle operazioni. Sebbene questa modalità di lavoro abbia numerosi vantaggi, come la flessibilità e la riduzione dei costi operativi, ha anche portato con sé nuove sfide in termini di sicurezza informatica. Infatti, il lavoro da casa ha aumentato l’esposizione dei dati aziendali a potenziali minacce. Minacce alla Sicurezza Informatica nel Lavoro da Remoto Quando i dipendenti lavorano fuori dall’ufficio, l’azienda ha meno controllo sulle reti e sui dispositivi che utilizzano. Alcuni dei principali rischi per la sicurezza informatica nel lavoro da remoto includono il phishing, l’accesso non autorizzato ai dati, la condivisione non sicura dei dati e l’uso di reti Wi-Fi non sicure. Allo stesso tempo, le vulnerabilità dei dispositivi personali o aziendali possono essere sfruttate dagli hacker per infiltrarsi nelle reti aziendali. Strumenti per la Sicurezza Informatica nel Lavoro da Remoto Per affrontare queste sfide, le aziende devono implementare una serie di strumenti di sicurezza. Questi possono includere Virtual Private Networks (VPN) per garantire connessioni sicure, soluzioni di gestione dei dispositivi mobili (MDM) per monitorare e gestire i dispositivi aziendali, e sistemi di protezione da malware e phishing. Inoltre, l’uso di servizi cloud con forti protocolli di sicurezza può contribuire a proteggere i dati aziendali. Formazione dei Dipendenti sulla Sicurezza Informatica: Un Aspetto Cruciale Una delle strategie più efficaci per proteggere i dati aziendali quando si lavora da remoto è garantire che i dipendenti siano adeguatamente formati sulle migliori pratiche di sicurezza informatica. Quando si tratta di difendere un’azienda dalle minacce informatiche, l’elemento umano è spesso il più imprevedibile, ma anche il più controllabile. I dipendenti che lavorano da casa possono facilmente diventare obiettivi per i cybercriminali attraverso tecniche di phishing, malware o attacchi di ingegneria sociale. Pertanto, la formazione sulla sicurezza informatica diventa fondamentale per sensibilizzare il personale sui rischi associati al lavoro da remoto e per insegnare loro come identificare e prevenire potenziali minacce. Gli argomenti di formazione dovrebbero includere: l’importanza di mantenere i software e i dispositivi aggiornati, l’uso di password forti e uniche, l’importanza di fare regolari backup dei dati, la protezione delle reti domestiche e conoscenza delle diverse tattiche di phishing. La formazione dovrebbe essere un processo continuo, con aggiornamenti regolari che riflettono le nuove minacce e tecniche di attacco. Investire nella formazione dei dipendenti sulla sicurezza informatica non solo protegge i dati aziendali, ma può anche far risparmiare denaro a lungo termine, prevenendo costose violazioni dei dati. Inoltre, i dipendenti che sono consapevoli della loro responsabilità nella protezione dei dati dell’azienda saranno più attenti e proattivi nel mantenere sicuri i loro ambienti di lavoro da remoto. L’insidiosa trappola del Phishing: Come avviene un attacco informatico nel contesto del lavoro da remoto Uno degli attacchi informatici più comuni a cui possono essere esposti i lavoratori da remoto è il phishing. Questo tipo di attacco è insidioso perché mira a ingannare gli utenti per ottenere accesso a informazioni sensibili come username, password o dettagli della carta di credito. Gli attacchi di phishing si verificano spesso tramite email. Gli hacker inviano messaggi che sembrano provenire da una fonte legittima, come il provider di servizi Internet, la banca o il dipartimento IT dell’azienda. Queste email includono di solito un link a un sito web che sembra autentico, ma che in realtà è controllato dagli hacker. Quando l’utente clicca sul link, viene indirizzato al sito falso e invitato a inserire le proprie credenziali o informazioni personali. In questo modo, gli hacker possono rubare queste informazioni e utilizzarle per accedere alle reti o agli account dell’utente. In un contesto di lavoro da remoto, questo tipo di attacco può avere conseguenze gravi. Ad esempio, se un dipendente viene ingannato da un’email di phishing e inserisce le sue credenziali di accesso aziendale nel sito falso, gli hacker potrebbero ottenere l’accesso alla rete aziendale e ai dati sensibili contenuti in essa. Pertanto, è fondamentale che i dipendenti siano adeguatamente formati per riconoscere e prevenire gli attacchi di phishing. Ciò include l’apprendimento di come riconoscere le email di phishing, non cliccare su link sospetti, verificare sempre l’URL di un sito web prima di inserire le proprie informazioni e utilizzare l’autenticazione a due fattori quando possibile. Sicurezza Informatica e Lavoro da Remoto, un Equilibrio Necessario L’importanza della sicurezza informatica nel lavoro da remoto non può essere sottovalutata. Mentre le organizzazioni adottano modelli di lavoro più flessibili, le sfide in termini di sicurezza dei dati continuano a evolversi. Il mantenimento della sicurezza dei dati aziendali non è solo una questione di implementazione delle tecnologie avanzate, ma richiede un approccio olistico che include una robusta formazione dei dipendenti, politiche di sicurezza ben definite, procedure di risposta agli incidenti e una mentalità di sicurezza incorporata nella cultura aziendale. Lavorare da remoto ha molti vantaggi, ma è essenziale che le aziende considerino attentamente i rischi associati e implementino misure proattive per proteggere i propri dati. Adottare un approccio preventivo alla sicurezza può sembrare un compito oneroso, ma i costi e le conseguenze di una violazione dei dati sono significativamente maggiori. Quindi, come abbiamo discusso, dalla scelta delle giuste tecnologie all’educazione e alla formazione dei dipendenti, ci sono molteplici passaggi che le aziende possono e devono prendere per garantire la sicurezza dei loro dati in un ambiente di lavoro remoto. Ricordiamo che la sicurezza informatica non è un obiettivo da raggiungere, ma un viaggio da intraprendere, con una costante attenzione e aggiornamento, a favore della protezione e dell’integrità dei dati aziendali. Un viaggio che, con la giusta consapevolezza e le adeguate strategie, può contribuire non

Le 4 tecnologie fondamentali per la sicurezza informatica

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  La sicurezza informatica è diventata una componente essenziale nel panorama digitale attuale. Mentre le organizzazioni navigano attraverso la rapida evoluzione del mondo digitale, il ruolo della sicurezza informatica è diventato centrale. La crescente dipendenza da soluzioni digitali ha aperto la porta a una serie di minacce informatiche, rendendo indispensabili tecnologie di sicurezza robuste ed efficaci. In questo articolo esploreremo quattro tecnologie chiave che stanno guidando la sicurezza informatica: l’Intelligenza Artificiale (AI), la crittografia, l’autenticazione multi-fattore (MFA) e la Blockchain. Queste tecnologie rappresentano la frontiera avanzata della sicurezza informatica e sono strumenti fondamentali per contrastare le minacce emergenti. Sicurezza informatica con Intelligenza Artificiale e Machine Learning L’intelligenza artificiale (IA) e il machine learning (ML) sono tecnologie rivoluzionarie che stanno avendo un impatto significativo in molteplici settori, compresa la sicurezza informatica. Le tecniche di AI e ML permettono ai sistemi di sicurezza di apprendere ed evolvere dinamicamente, riconoscendo schemi di comportamento anomali e reagendo alle minacce in tempo reale. Intelligenza Artificiale L’Intelligenza Artificiale (IA) è un ramo dell’informatica che mira a creare sistemi in grado di eseguire compiti che normalmente richiedono l’intelligenza umana. Questi compiti includono l’apprendimento, il ragionamento, la percezione, il riconoscimento di linguaggio naturale e la risoluzione di problemi. Un sistema di IA è programmato per prendere decisioni, spesso basandosi su un insieme di regole o algoritmi definito da un programmatore. Nel contesto della sicurezza informatica, l’IA può essere utilizzata per identificare anomalie o schemi comportamentali che suggeriscono un tentativo di intrusione. L’IA può analizzare grandi quantità di dati molto più velocemente di quanto potrebbe fare un umano, permettendo la rilevazione di attacchi in tempo reale. Inoltre, l’IA può apprendere da ogni tentativo di intrusione, diventando sempre più efficace nel rilevare e prevenire attacchi futuri. Machine Learning Il Machine Learning (ML) è una sottocategoria dell’IA che si concentra sull’addestramento dei computer a imparare dai dati. Il ML utilizza algoritmi per costruire modelli basati su dati di input, quindi usa questi modelli per fare previsioni o prendere decisioni senza essere esplicitamente programmato per svolgere il compito. Ci sono vari tipi di apprendimento nel machine learning, tra cui l’apprendimento supervisionato, l’apprendimento non supervisionato e l’apprendimento per rinforzo. Nell‘apprendimento supervisionato, l’algoritmo di ML apprende da un set di dati di addestramento etichettato. Ogni esempio nel set di dati comprende un input e l’output corrispondente, che viene usato per addestrare il modello. Una volta addestrato, il modello può essere utilizzato per prevedere l’output per nuovi input. Nell’apprendimento non supervisionato, l’algoritmo di ML apprende da un set di dati non etichettato. L’obiettivo è trovare strutture nascoste nei dati, come gruppi o anomalie. Nell’apprendimento per rinforzo, un agente impara come comportarsi in un ambiente eseguendo azioni e ricevendo ricompense o punizioni. Nel campo della sicurezza informatica, il ML può essere utilizzato per rilevare schemi di comportamento anomali che potrebbero indicare un attacco. Ad esempio, un algoritmo di ML potrebbe essere addestrato a riconoscere schemi di traffico di rete normale; se il traffico di rete devia significativamente da questi schemi, l’algoritmo potrebbe rilevarlo come un possibile attacco e segnalarlo per ulteriori indagini. Scopri come i dispositivi Lecs possono aiutarti a proteggere i tuoi dati Sicurezza informatica e Crittografia La crittografia è una tecnica di sicurezza informatica che si basa sulla matematica per proteggere le informazioni. Attraverso la crittografia, le informazioni vengono trasformate in un formato incomprensibile, che può essere decodificato solo da coloro che detengono una specifica chiave. La crittografia è utilizzata per garantire la riservatezza, l’integrità e l’autenticità dei dati. Tipi di crittografia Esistono due tipi principali di crittografia: la crittografia simmetrica e la crittografia asimmetrica. Crittografia simmetrica: In questo tipo di crittografia, la stessa chiave viene utilizzata per cifrare e decifrare i dati. Il mittente utilizza la chiave per cifrare i dati, e il destinatario utilizza la stessa chiave per decifrarli. Esempi di algoritmi di crittografia simmetrica includono AES (Advanced Encryption Standard) e DES (Data Encryption Standard). Il vantaggio principale della crittografia simmetrica è che è veloce e efficiente. Tuttavia, la distribuzione sicura della chiave è un problema, poiché chiunque abbia la chiave può decifrare i dati. Crittografia asimmetrica: Anche nota come crittografia a chiave pubblica, la crittografia asimmetrica utilizza due chiavi: una chiave pubblica, che può essere distribuita liberamente, e una chiave privata, che deve essere mantenuta segreta. La chiave pubblica viene utilizzata per cifrare i dati, mentre la chiave privata viene utilizzata per decifrarli. Esempi di algoritmi di crittografia asimmetrica includono RSA e ECC (Elliptic Curve Cryptography). Il vantaggio principale della crittografia asimmetrica è che risolve il problema della distribuzione della chiave. Tuttavia, è più lenta e computazionalmente intensiva rispetto alla crittografia simmetrica. Hashing Oltre alla crittografia, un altro componente importante della sicurezza informatica è l’hashing. L’hashing è un processo unidirezionale che prende un input (o ‘messaggio’) e restituisce un valore fisso di lunghezza, chiamato hash. Il valore dell’hash è unico per l’input specifico, quindi anche una piccola modifica all’input produrrà un hash molto diverso. L’hashing viene spesso utilizzato per verificare l’integrità dei dati. Protocolli crittografici Infine, esistono protocolli crittografici, come SSL/TLS e HTTPS, che utilizzano la crittografia per fornire comunicazioni sicure su una rete. Questi protocolli utilizzano sia la crittografia simmetrica che quella asimmetrica, oltre all’hashing, per garantire la riservatezza, l’integrità e l’autenticità dei dati. Sicurezza informatica e autenticazione multi-fattore L’autenticazione multi-fattore (MFA) è una tecnica di sicurezza informatica che richiede agli utenti di fornire più di un tipo di credenziali per confermare la loro identità quando accedono a un sistema. Questo approccio è progettato per rendere più difficile per un attaccante ottenere accesso non autorizzato a un sistema, dato che la compromissione di un singolo fattore di autenticazione non sarà sufficiente. I fattori di autenticazione possono essere raggruppati in tre categorie principali: Qualcosa che l’utente conosce: Questo potrebbe essere una password, un PIN o le risposte a domande di sicurezza. Questo è il tipo di autenticazione più comune. Qualcosa che l’utente ha: Questo potrebbe essere un dispositivo fisico come una smart card, un token hardware di sicurezza o un dispositivo mobile che riceve un SMS o utilizza un’app di

Sicurezza informatica e attacchi ransomware: cosa sono, tipologie e come difendersi

sicurezza informatica e attacchi ransomware

  Nel settore della sicurezza informatica, gli attacchi ransomware sono di casa, e per questo è importante sapere di cosa si tratta e come tutelarsi. La parola ransomware tradotta letteralmente dell’inglese vuol dire ‘virus del riscatto’, e di fatto è proprio questo che avviene: dei virus e malware aggrediscono i nostri dispositivi e ne impediscono l’utilizzo. Tutto può tornare alla normalità pagando un riscatto. Nel mirino di questi attacchi informatici finiscono molte aziende, e l’epilogo generalmente è un riscatto o la diffusione on line di una parte dei dati, spesso pubblicati sul sito della cyber gang responsabile dell’attacco. Ma adesso vediamo bene insieme cosa sono gli attacchi ransomware, le tipologie e come difendersi.   Cosa sono gli attacchi Ransomware Il virus ransomware è un tipo di malware, e viene utilizzato per ‘infettare’ un dispositivo (pc, tablet, smartphone, etc) e rendere i file in esso contenuti inaccessibili, e per questo si parla infatti di attacchi ransomware. La finalità è quella di estorcere denaro se la vittima vuole tornare padrone dei suoi contenuti che, grazie alla cifratura, sono diventati inutilizzabili. E come avviene la richiesta di riscatto? Invece del nostro sfondo, sul dispositivo appare un avviso il cui mittente sembra un’organizzazione di sicurezza (come la polizia) e viene chiesto del denaro per ottenere una password che rilascerà l’accesso ai contenuti, e sempre più spesso il pagamento avviene nel Dark Web. L’importo del riscatto molto spesso è elevato: in certi casi ha raggiunto milioni di dollari e viene richiesto in criptovalute; nel 2021 ad esempio ad Acer, di cui tutto conosciamo l’importanza nel settore informatico, sono stati chiesti 50 milioni di dollari. Come funzionano gli attacchi Ransomware Un ransomware si diffonde mediante attacchi di: PHISHING: Forma di adescamento nella quale grazie a una truffa telematica vengono rubati informazioni e dati. Per la sicurezza informatica è una delle minacce più note CLICKJACKING Pagine trasparenti che vengono collocate sopra alla pagina reale; l’utente, senza saperlo, compie attività come download di file o invio di informazioni, mentre vengono intercettati i tasti permuti per ottenere informazioni come credenziali bancarie o documenti. Tipologie di Ransomware                I tipi di ransomware sono principalmente tre: CRYPTOR: Si attiva quando l’utente apre un file come un allegato e-mail che però ha al suo interno un virus. In questo modo ogni file sul pc viene criptato con estensioni ‘strane’ come .wcry o caratteri randomici. BLOCKER: Il virus simula il blocco di un computer o un dispositivo mobile. L’utente vedrà un messagiio con una richiesta di pagamento. WIPER: il cui fine è distruggere i dati in modo irreversibile Le 10 righe dell’oggetto più frequentemente utilizzate negli attacchi sono: Richiesta, Seguito, Urgente/Importante, Sei disponibile?/ Sei alla tua scrivania?, Stato del pagamento, Ciao ,Acquistare, Fattura in scadenza, Deposito diretto, Spese, Libro paga. I marchi invece principalmente utilizzati sono WhatsApp, Google, LinkedIn, Amazon, FedEx, Roblox, PayPal e Apple. Facebook e Instagram. Come difendersi dagli attacchi Ransomware Per tutelarsi da questi attacchi, occorre: fare molta attenzione prima di scaricare e installare file nel pc; valutare chi è il mittente e in che tipo di sito stiamo navigando scegliere un antivirus con un modulo anti-ransomware dedicato scegliamo un client di posta elettronica che abbia moduli di sicurezza aggiornare sempre all’ultima versione il nostro sistema operativo utilizziamo un browser sicuro e aggiornato (Google Chrome)   Ricordiamoci sempre che la sicurezza informatica non deve essere solo pensata per proteggere le grandi aziende: i dispositivi Lecs nascono proprio affinché anche i dati delle piccole imprese e dei professionisti siano debitamente protetti. Alessio

Sicurezza informatica: la vera sfida dell’era digitale

Sicurezza informatica e attacchi hacker

Con il termine di sicurezza informatica -molte volte sostituito con quello di cybersecurity- si intendono tutti quei mezzi il cui scopo è proteggere i sistemi, le reti e i dati dal danno digitale. E in un mondo in cui qualsiasi informazione su persone e aziende viene custodita su supporti tecnologici, la sfera digitale diventa automaticamente il terreno di guerra fra chi deve garantire riservatezza, integrità e disponibilità dei dati, e chi invece vuole appropriarsene per vari motivi, di solito politici o economici. Alcuni dati sulla sicurezza informatica Ad esempio il 2022 si è concluso con un numero di attacchi rilevati pari a 12.947: numero che in sé potrebbe dirci poco, ma corrisponde a più del doppio dei 5.334 dell’anno prima. Le persone indagate ammontano a 334 rispetto alle 187 del 2021. Gli alert diramati l’anno scorso sono stati 113.226: più di 300 al giorno. La figura dell’hacker, tanto raccontata nei film, dipinto con felpe nere overs size e col cappuccio a coprire il volto e immerso in una giungla di codici incomprensibili, è diventata realtà, e quello che fa non è più al limite del fantastico, ma verità nuda e cruda. E non pensiamo nemmeno che il bersaglio degli attacchi hacker siano solo le grandi aziende; stringendo la questione, chi detiene i dati sensibili è come un cassetto che custodisce le nostre vite e identità: se la serratura del cassetto salta, ad essere rapiti siamo proprio noi. Di fatto i dispositivi che possono essere violati sono computer, server, dispositivi mobili, reti e sistemi elettronici: tutti questi elementi devono quindi essere oggetto di sicurezza informatica ai massimi livelli, e occorrono impegno, costanza e ricerca affinchè le aziende (sia di grandi dimensioni, che PMI, che siano nel settore pubblico o privato) possano garantire la sicurezza informatica dei dati che hanno. E da parte delle imprese l’attenzione nei confronti delle problematiche derivanti da attacchi hacker sta aumentando sempre di più, mentre anche il settore legislativo sta compiendo il proprio percorso volto alla tutela dei cittadini. Come ha dichiarato Alessandro Piva, Direttore dell’Osservatorio Cybersicurity & Data Protection: “Il primo passo è stato compiuto: le organizzazioni hanno posto le basi per rendere la cybersecurity un elemento chiave per il loro business, intraprendendo un percorso strutturato verso una nuova fase. Le organizzazioni non devono abbassare la guardia, ma muoversi elaborando una strategia a lungo termine per la sicurezza informatica”. I tre principi della sicurezza informatica- CIA Gestire, proteggere e mettere in sicurezza in modo corretto i dati informatici, vuol dire agire secondo tre principi fondamentali della sicurezza informatica: Confidenzialità Integrità Disponibilità Vediamole nel dettaglio.   Sicurezza Informatica: Confidenzialità dei dati Per confidenzialità dei dati si intende la garanzia che i dati rilasciati da persone o aziende saranno protetti dal potenziale accesso e utilizzo da parte di chi non ne è autorizzato. Questo deve essere garantito sempre, non solo in una fase di cessione e acquisizione del dato, ma anche nelle fasi successive (utilizzo e scambio in una rete di connessione). Possiamo affermare che la confidenzialità è indispensabile per garantire quella privacy a cui ognuno di noi tiene tanto; se la confidenzialità non viene mantenuta, il danno non è solo per la società che doveva proteggere il dato, ma anche per la privacy, appunto, dell’individuo. Al fine di garantire la confidenzialità dei dati, i metodi più usati sono: CRITTOGRAFIA, usata per l’autenticazione, costituita da nome utente e password CODICI PIN BIOMETRIA, come l’impronta digitale In termini più ampi e al di là del singolo individuo, quando pensiamo a tutti i dati da proteggere non possiamo dimenticare quelli finanziari, di sicurezza a livello nazionale, economici, sanitari e di molti altri contesti che fanno parte integrante della società.   Sicurezza Informatica: Integrità dei dati informatici Per integrità dei dati intendiamo la garanzia che i dati non vengano in alcun modo modificati o cancellati da chi non sia autorizzato a farlo. Questo comprende ovviamente anche variazioni di carattere accidentale. Per la sicurezza informatica e il mantenimento dell’integrità dei dati è necessario attuare delle policy di autenticazione ben delineate: di questo fanno parte le password, che tutti noi adoperiamo per accedere a dispositivi tecnologici e servizi on line, ma che vengono utilizzate anche a livello aziendale. La scelta della password deve essere ragionata, e anche il suo utilizzo deve essere altrettanto attenzionato. Fra le cause principali di attacchi informatici rientra proprio il cattivo utilizzo delle password da parte degli utenti.   Sicurezza Informatica: Disponibilità dei dati Il terzo e ultimo principio della sicurezza informatica riguarda la disponibilità dei dati: con questo si intende la possibilità di poter accedere ai dati da parte di chi ne è autorizzato. A questo scopo è necessario che non vi sia un’interruzione nel periodo di tempo in cui il dato viene utilizzato, né a seguito di un attacco informatico e nemmeno a causa di altri eventi, comprese le calamità naturali. Fra le misure più efficaci per avere disponibilità dei dati, ricordiamo: Ridondanza, failover e Raid Strutture di controllo di rete e server Piano di ripristino dei dati e di continuità aziendale in caso di privazione dei dati   Scopri i dispostivi Lecs per la tua sicurezza informatica Tipi di minacce per la sicurezza informatica Come abbiamo già detto quindi, la sicurezza informatica è ciò che occorre per fronteggiare gli attacchi hacker e qualsiasi tipo di minaccia informatica. Partiamo dal presupposto che lo scopo di un attacco Hacker sia quello di sottrarre i dati per poi chiedere un riscatto; i dati che vengono rubati possono essere divulgati nel dark web ed essere utilizzati per scopi illegali. Pensiamo ad esempio alla sottrazione del numero della carta di credito; anche se non siamo esperti di sicurezza informatica e crediamo che non ci sia nulla di troppo interessante nelle nostre vite, per gli ‘esperti degli attacchi’ non è proprio così. Vediamo insieme alcuni tipi di minacce informatiche. Malware E’ un software che si muove nella rete, violandola e sfruttandone la vulnerabilità. E’ ovviamente dannoso e può essere usato per sottrarre dati di varia natura, comprese e-mail e password. Se

LECS – Ambasciata Italiana in UK

03/05/2023 – Londra LECS si è presentato alle più alte cariche dell’ Ambasciata Italiana, insieme ad importanti Corporate e multinazionali di settori industriali produttivi/energetici e tecnologici. Il tutto all’interno dell’evento d’introduzione dello SMAU UK. #staysafe / Alessio

PoC di successo

Tra i #PoC ed Use-Case di successo, non possiamo che menzionare quello portato avanti a 4 mani tra la Cyber Evolution e la Comer Industries nel programma Forward Factory. 🤝 Lavorare insieme a Comer Industries sul #PoC ha permesso non solo interessanti sviluppi tecnici e validazioni, ma anche scambi di know-how e preziosi feedback da persone molto preparate e disponibili. 🛡️ Focus? Innovazione nella 𝗰𝘆𝗯𝗲𝗿 𝘀𝗲𝗰𝘂𝗿𝗶𝘁𝘆, in ambienti Industriali ed Ibridi Ringraziamo Comer Industries & Forward Factory per il join! Alessio

LECS sul palco CDP a Milano!

🚀 Un onore essere invitati all’evento 𝗢𝗡𝗘 di CDP Venture Capital, 𝗿𝗮𝗰𝗰𝗼𝗻𝘁𝗮𝗻𝗱𝗼 la nostra esperienza ed in nostri successi nel programma Forward Factory!     #ventureCapital #investor #cdp #security #Milan #accellerator #startup #success #lecs #cybersecurity #innovation       Alessio

Las Vegas!

🇺🇸🏆 E’ un onore essere stati 𝘀𝗲𝗹𝗲𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝘁𝗶 per il CES di 𝗟𝗮𝘀 𝗩𝗲𝗴𝗮𝘀 2023 ! 🔽 Presenteremo la tecnologia 𝗟𝗘𝗖𝗦 ed il come riesce effettivamente a migliorare e capillarizzare la cyber security in ogni ambiente. 📣Stay Tuned!   #ItalianStartups #ITALosAngeles #CES2023 #ITA #Italy #export #innovation #madeinitaly #LasVegas #technology #startup #LECS #cybersecurity Alessio

Forward Factory – 2022 Program

✨It was great to be part and present 𝗟𝗘𝗖𝗦 technology at the Forward Factory Program 2022 Demo Day @ Phygital Hub. Thanks from all our team at 𝗖𝗼𝗿𝗽𝗼𝗿𝗮𝘁𝗲, 𝗖𝗗𝗣, 𝗙𝗙 𝗲 𝗚𝗲𝗹𝗹𝗶𝗳𝘆! Alessio